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ALPE DI VEGLIA di Flavio Guglielmelli
Alpe di veglia
Dolce
l'agreste volto m'invade
grigi piodali
pietre amalgamate nei muschi
immaginati nell'infanzia del cemento
lo sguardo sui semplici
accarezza occhi dilatati
giardino di fiori selvaggi
una chiesa sperduta
come noi viandanti
nel rifugiarsi in focolare antico
vertice del mondo.
Si
stiamo vivendo l'estasi
dei silenzi
.